IL PUNTO: "un fantasma si aggira per la Calabria, quello di Minniti".

23-12-2020 19:29 -

L'angolo di Ettore Durante
- elezioni regionali 2021

Ci eravamo lasciati con il PD ed il centrosinistra in piena confusione e con il rinvio delle elezioni regionali sullo sfondo.
La richiesta per il rinvio al CTS è arrivata, come da noi anticipato, così come la richiesta unanime di tutte le forze di minoranze al Presidente Spirlì.
Al momento tuttavia questi inviti non hanno sortito alcun effetto, e non perché si voglia davvero votare il 14 febbraio ma perché con la mini-crisi aperta da Renzi se il governo nazionale ammettesse che non si può votare nei prossimi mesi verrebbe a cadere l’arma di ricatto principale verso Italia Viva da parte di PD e 5 Stelle, ovvero le elezioni anticipate. Così si continua ad annacare il pecoro per dirla alla Spirlì e questo fa gioco a molti. Al governo che può continuare a dire a Renzi che se crea troppi problemi si va alle urne, al centrodestra calabrese che ha fretta di chiudere prima possibile per evitare incursioni, che pur ci saranno, da parte dei leader nazionali ed al Commissario del PD calabrese che ha cercato di affrettare la decisione per prendere in contropiede i possibili alleati.
Il golpe di Natale di Graziano è tuttavia naufragato per diverse ragioni che sono esplose come un nuovo big bang nell’ultima riunione da remoto.
I 5 Stelle hanno piazzato la candidatura di Nicola Morra, Tansi, dopo aversi preso la scena donatagli così generosamente dagli ingenui partiti di centrosinistra, ha messo in chiaro che o è lui il candidato Presidente o si porta il pallone a casa, il PD è imploso tra i desiderata di Graziano da una parte e quella degli orlandiani dall’altra esponendosi ad un fuoco di fila senza precedenti da parte di tutta l’opinione pubblica, il dream team presieduto da Incarnato è come pietrificato difronte a cotanto dilettantismo e non ha idea di come uscirne. Rimarrebbero i civici delle sardine ma a quanto pare partecipano sportivamente e altri piccoli movimenti che al momento non riusciamo a focalizzare bene perché altalenanti tra l’inconsistenza ed il nulla.
Insomma il metodo Graziano ha fatto implodere tutto ed ora è davvero difficile uscirne. Regna la rassegnazione e la disperazione tanto che molti guardano a Roma quale unico centro regolatore capace di dirimere la matassa.
Tutti sperano, in cuor loro, che Roma possa assegnargli lo scettro e qualora non sarà così sono pronti ad abbandonare la nave.
C’è tuttavia un lavoro sotterraneo che sta facendo tremare i polsi al delfino di Reggio Calabria del Commissario Graziano ed al prof di diritto del lavoro prestato alla politica e che ha sogni di gloria.
E già perché la fronda interna al PD, accarezzando la galassia riformista, sta per piazzare la bomba H, la candidatura di un uomo delle istituzioni a cui è difficile dire di no.
Il lavoro di intelligence è cominciato sull’asse cosentino con Iacucci e Guccione che da giorni parlano, intrattengono conversazioni riservate, esplorano, sondano. L’obiettivo è quello di piazzare la bomba H nel cuore di Reggio Calabria ed affondare definitivamente i progetti di Seby Romeo, Oddati e Graziano.
Un fantasma si aggira per la Calabria: il fantasma di Marco Minniti.
I 5 Stelle troverebbero così il candidato di caratura nazionale che cercano, Tansi si squaglierebbe come populismo al sole, il dream team troverebbe un punto di equilibrio e il PD non potrebbe nemmeno fiatare visto che Minniti non solo riscalderebbe i cuori di militanti ed iscritti ma soprattutto ridarebbe quella dignità e quel prestigio portati finora all’ammasso.
Del resto commissari, prefetti e questori poco potrebbero dire qualora a scendere in campo fosse colui il quale ne è stato il capo per anni al Viminale.
E la cosa divertente è che in colpo solo si potrebbe annichilire il populismo e vincere le elezioni.
Vedremo se l’istinto suicida della sinistra prevarrà anche questa volta o se invece prevarrà il buon senso.