"Il Comune di Crotone non informa, fa propaganda politica"

11-12-2022 19:35 -

Lo sfogo della giornalista Giulia Tassone: "da circa 15 anni lo stesso Portavoce del sindaco senza un Ufficio stampa".

A 22 anni dalla legge 150 del 2000 l’Ufficio Relazioni con il Pubblico è ancora “in allestimento”.
La Comunicazione pubblica istituzionale del Comune di Crotone è viziata dalle esigenze di propaganda del sindaco Vincenzo Voce. Il primo cittadino ha ereditato una situazione anomala cui non intende tuttavia porre rimedio per motivi chiaramente politici.

Le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni sono disciplinate dalla legge 150 del 2000, che individua ben tre strutture principali attraverso cui la PA informa cittadini e media di ciò che fa: il Portavoce, l’Ufficio Stampa e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico.

Da circa 15 anni il Comune di Crotone si “accontenta” del solo Portavoce, non avendo neanche un articolato ed efficiente Ufficio Relazioni con il Pubblico. La scelta è conveniente alla Politica, sconveniente per il cittadino.

Il portavoce del sindaco, infatti, opera alle dirette dipendenze dello stesso in virtù di un mandato fiduciario, revocabile. Inoltre non deve essere obbligatoriamente un giornalista. La legge 150 del 2000 gli riconosce il ruolo di gestione dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione. Al fine di distinguere la dimensione politica da quella prettamente istituzionale dell’informazione promossa dagli enti, la stessa legge 150 del 2000 prevede, insieme al Portavoce, la figura degli Uffici Stampa e degli Uffici Relazioni con il Pubblico.

Gli Uffici Stampa sono composti da giornalisti iscritti all’Albo nazionale. La loro attività è indirizzata e focalizzata ai mezzi di informazione e vocata al massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni. Quanto agli Uffici Relazioni con il Pubblico, la legge gli attribuisce un ruolo completamente orientato al cittadino. Essi garantiscono l’esercizio del diritto di informazione, di accesso alla stessa e di partecipazione alla vita della PA, agevolando l’utilizzazione dei servizi all’utenza, oltre che monitorandone la qualità.

La legge 150 del 2000 ha così inteso garantire il più possibile al cittadino un servizio di informazione e comunicazione libero da eccessivi condizionamenti politici, posto che la politica è nella PA ed è fondamentale, nessuno lo nega. In un Comune, però, esiste un sindaco con la sua Giunta, ma anche un Consiglio comunale, i vari Dipartimenti, e poi ci sono le aziende municipalizzate, come per esempio Akrea nel caso del Comune di Crotone, consorziato a Congesi per la gestione del servizio idrico integrato. Insomma, una PA è molto di più del suo vertice politico ed è al servizio dei cittadini, non della politica.

Ma tutto ciò poco importa al sindaco Voce e al suo vice sindaco, Sandro Cretella, delegato alla Comunicazione e Informazione istituzionale. Entrambi preferiscono che tutta la comunicazione del Comune sia sotto il controllo strettissimo dell’organo politico, e si guardano bene dall’assumere con contratto giornalistico giornalisti in Comune, attraverso selezione pubblica. La scusa è sempre che non ci sono soldi, che ci sono altre priorità. Sebbene la comunicazione pubblica istituzionale, non solo quella orientata dal sindaco e dal suo portavoce, ma quella dell’intero ente è divenuta obbligo e non più orpello fin dai primi passi della disciplina della Trasparenza nella PA.

Vi è di più: la macchina della comunicazione al servizio della politica al Comune di Crotone è stata di recente potenziata dal sindaco Voce con l’assunzione, con decreto n. 28 del 28/09/2022, di un ulteriore membro dello staff, “avente compiti di segreteria nell’ufficio di supporto alle dirette dipendenze del Sindaco”, a 300 euro lorde al mese. Quali sono i compiti di segreteria? Accompagnare il sindaco e il suo portavoce alle conferenze stampa, svolgendo di fatto attività legate alla Comunicazione istituzionale.

Nel caso del collaboratore siamo al precariato nella PA. Nel caso del portavoce ci troviamo di fronte ad uno spropositato accumulo di potere intorno ad un unico soggetto, interlocutore dei media e portavoce di un intero ente da circa 15 anni, perché le altre strutture contemplate dalla legge o non esistono, vedi l’Ufficio Stampa, o zoppicano come le Relazioni con il Pubblico. A mio parere ciò rappresenta un grave vulnus per la vita democratica del Comune di Crotone. Considero che la politica, i sindacati, non solo quelli dei giornalisti, le autorità preposte, gli organi di categoria, dovrebbero interessarsi di questa situazione.


LE RELAZIONI CON IL PUBBLICO: “GESTIONE DEFICITARIA”

Nel mese di luglio 2022 ho chiesto spiegazioni per iscritto al vice sindaco Cretella riguardo l’osservanza della legge 150 da parte del Comune di Crotone.

Di seguito quanto da me posto all’attenzione del vice sindaco e assessore Cretella:
“Gentile Vicesindaco del Comune di Crotone e Assessore alla Comunicazione e Informazione Istituzionale, Avvocato Sandro Cretella
Le scrivo per avere riscontri in merito all’applicazione della legge 150 del 2000 da parte del Comune di Crotone.
Il motivo è conoscere quali azioni stia intraprendendo il suo Assessorato in tal senso e verificare alcune informazioni fornitemi dal Sindaco, Vincenzo Voce, e dal suo portavoce Dott. Francesco Vignis.

Lo scorso mese di marzo ho fatto richiesta di accesso agli atti relativi al Piano di Comunicazione del Comune di Crotone e al Piano di Comunicazione dell’Antica Kroton.
Riguardo il Piano di Comunicazione del Comune di Crotone il Sindaco ha risposto che è in fase di redazione. Le domando da parte di quale ufficio, risultandomi - mi correggerà se sbaglio - che il Comune di Crotone non sia dotato né di un Ufficio Stampa né di un Ufficio relazioni con il pubblico, come da Lei stesso ammesso in passato nel corso di una conferenza stampa rispondendo ad una precisa domanda nel merito da parte della sottoscritta.

Per quanto riguarda l’Ufficio Relazioni con il pubblico, poi, il portavoce del sindaco ha nei giorni scrosi sostenuto che il Comune, invece, ne sarebbe dotato e che la responsabile di tale ufficio è la Dottoressa Raffaella Paturzo, nominata con decreto sindacale n. 24 del 27/06/2022 dirigente amministrativo a tempo determinato del Settore 1 “Affari generali e servizi trasversali all’Ente”. Le attività di competenza della Dott.ssa Paturzo presso l’Ente sono riportate nel decreto sindacale. Nessuna di queste afferisce le funzioni di un Urp, al quale mi risulta competa la redazione del Piano di Comunicazione.
Inoltre, il nuovo assetto organizzativo dell’Ente, da Lei proposto e dalla Giunta approvato nel mese di marzo, non individua tra le macro funzioni di competenza dei vari Settori quella della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
Quindi, da quando e chi sta lavorando alla redazione del Piano di Comunicazione del Comune di Crotone, che peraltro l’ente avrebbe già dovuto depositare per l’anno in corso?

Infine, mi risulta dall’attività professionale che svolgo quotidianamente, che la comunicazione pubblica e istituzionale dell’ente, disciplinata dalla legge 150 del 2000, venga prevalentemente svolta dal portavoce del sindaco, il Dott. Francesco Vignis, il quale scrive comunicati stampa incluso per nome e per conto dei consiglieri comunali, oltre che gestire i rapporti con i media, compito dell’Ufficio Stampa, di cui però il Comune di Crotone non è dotato.
Vorrei domandarLe se e quando il Comune intenda dotarsi di un Ufficio Stampa, già che il Suo Assessorato sta lavorando alla riorganizzazione della macchina amministrativa.

La presenza di un Ufficio Stampa è molto importante, mi perdoni se mi permetto di farglielo notare.
Se la Comunicazione Pubblica e Istituzionale di un ente viene svolta dal portavoce del sindaco si tradisce la stessa ratio che ispira la legge 150 del 2000, ovvero la distinzione tra la dimensione politica e quella più prettamente istituzionale della comunicazione della Pubblica Amministrazione. Il portavoce del sindaco fa gli interessi del primo cittadino, legittimamente, ed è espressione del potere politico, dell’Esecutivo. E’ molto importante dunque che i rapporti con i media, per esempio, vengano gestiti da un Ufficio Stampa, fatto di giornalisti assunti per bando e a tempo indeterminato, mai sia che le simpatie di un qualunque sindaco o vertice della PA per questo o quel giornalista, per questa o quella testata, si riverberino sulla gestione della informazione pubblica.

Di seguito la risposta del vice sindaco e assessore Cretella:
“II piano di comunicazione per l'anno 2022 è stato approvato dalla Giunta comunale con delibera n. 203 del 27.05.2022.
In ordine al piano di comunicazione per la progettualità di Antica Kroton la invito a rivolgersi all'unità operativa competente, non rientrando nelle attribuzioni dello scrivente ed essendo comunque contemplata specifica linea di finanziamento gestita dalla suddetta U.O.

Le attività connesse agli obblighi di informazione istituzionale di cui alla legge n. 150/2000, in base alla vigente macrostruttura dell'ente ed al vigente funzionigramma dell'ente sono attribuite al settore n. 1 (affari generali e servizi trasversali dell'ente). Sino ad ora tale settore non ha avuto una guida autonoma, essendo stato, quanto meno dal nostro insediamento, attribuita ad interim dapprima al segretario generale, poi al dirigente del settore finanziario a causa dell'impossibilità, sinora, di reclutare un dirigente ad hoc. Ciò non ha sinora consentito una pur auspicata accelerazione dei processi attinenti la gestione di tali attività.

Solo di recente, nell'ambito delle misure di riorganizzazione poste in essere, la direzione del settore è stata attribuita ad un nuovo dirigente reclutato mediante selezione interna.

Inutile dire che su tali funzioni amministrative, così come su tante altre ancora, ci muoviamo ancora su un piano patologico, non avendo l'ente mai dedicato adeguata e particolare attenzione a tali tematiche con la conseguenza di non aver mai istituito presso il Comune di Crotone un ufficio stampa ed avendo rinvenuto una gestione fortemente deficitaria sul piano delle relazioni con il pubblico. In questo senso, la Dottoressa Paturzo - che non è la responsabile dell'U.R.P., ma la dirigente del settore nell'ambito del quale sono incardinate, fra la altre, tali funzioni - ha in corso di predisposizione la micro - organizzazione del settore nell'ambito della quale dovrà preporre un dipendente alla titolarità dell'ufficio che si occupa fra le altre cose del "front office" dell'ente e delle attività connesse all'informazione istituzionale. In tale contesto, è in corso di predisposizione un atto di indirizzo da parte della Giunta che fornirà al settore specifici input dal punto di vista della implementazione delle politiche di informazione istituzionale. Per ciò che concerne l'adeguamento dell'organizzazione dell'ente ad una gestione specialistica delle funzioni sia di comunicazione che di informazione istituzionale, sebbene costituisca preciso obiettivo di questa amministrazione - come del resto già dichiarato dallo scrivente pubblicamente mi pare proprio a seguito di sua domanda sul punto - procedere in tal senso, il percorso è stato inevitabilmente rallentato dalla scelta di privilegiare un'impostazione organizzativa "sostenibile" ed immediatamente attuabile in rapporto alle politiche di reclutamento del personale secondo criteri di priorità. Si è in altri termini strutturata un'organizzazione dell'ente in linea con i reclutamenti effettuati e da effettuare nel breve e medio periodo, avuto riguardo alle esigenze ritenute più impellenti (in particolare quelle attinenti, a titolo esemplificativo, la gestione di funzioni e servizi essenziali, il recupero dell'evasione tributaria, il riavvio dei settori tecnici, demografici, del verde pubblico ecc.). Ciò ha pertanto comportato la scelta di postergare la riorganizzazione di servizi - pur ritenuti di importanza strategica e pur condividendo l'invito da Ella rivolto a soppesarne l'importanza - in un periodo successivo. Purtroppo le limitazioni insistenti sul piano della capacità assunzionale non consentono di affrontare contestualmente e con pari vigore la serie di criticità rinvenute sul piano organizzativo e di deficit del personale. E' un processo lento che, personalmente, ritengo richiederà qualche anno di tempo al fine di garantire adeguati standard sul piano della legalità e dell'efficienza amministrativa. Mi permetta in ogni caso di osservare, salvo prova contraria, come l'attuale gestione della comunicazione istituzionale dell'ente, per come concretamente effettuata a cadenza quotidiana, non mi pare che attenti ai canoni di imparzialità dell'informazione o di gestione impropria dei rapporti con i media. Mi pare invece che la stessa riscuota svariate attestazioni di stima anche da parte di suoi colleghi. Rimango in ogni caso a disposizione per ogni opportuno approfondimento.”



Fonte: Redazione