Roccabernarda (Kr): 3 arresti per mafia ed estorsione
17-11-2023 11:42 -
Coinvolta una ditta vicina al clan locale che si aggiudicava tutti i lavori elettrici del Comune.
C'è anche il reggente del clan di Roccabernarda, nel Crotonese, (attualmente detenuto al 41 bis per associazione mafiosa) tra le 3 persone arrestate dai Carabinieri per estorsione, danneggiamento e turbata libertà nella scelta del contraente, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, costituiscono il prosieguo di quelle che nel 2018 avevano portato all'operazione “Trigarium”. Sono state condotte dal novembre del 2018 all'agosto del 2020, attraverso attività di captazione tecnica, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizioni documentali ed l'analisi delle dichiarazioni rese sia dalle persone offese che da due collaboratori di giustizia. Hanno permesso di documentare affidamenti da parte del Comune, dal 2009 al 2017, di 101 appalti per la realizzazione dei lavori elettrici (a un valore complessivamente calcolato in 172.235,00 Euro) a una ditta del luogo riconducibile a una persona appartenente al sodalizio criminale, il quale aveva sostanzialmente ottenuto il monopolio degli interventi manutentivi. Ma anche danneggiamenti aggravati nei confronti di alcuni privati cittadini che avevano scelto altre società per l'esecuzione di alcuni lavori elettrici, come un docente di Santa Severina cui sono state tagliate 103 piante d'ulivo dopo che aveva deciso di non pagare il pizzo al capocosca per la costruzione di un oleificio. E ancora l'incendio doloso, nell'aprile del 2015, di un furgone intestato a una ditta individuale di Roccabernarda, operante nel settore dei lavori elettrici, finalizzato a indurre il suo titolare a non partecipare alle gare per l'acquisizione di commesse pubbliche o ad accettare dei lavori dai privati. Gli elementi raccolti si sono basati su intercettazioni telefoniche e ambientali, sulle denunce delle persone offese, oltre che su riscontri connessi allo sviluppo di attività di osservazione e pedinamento.
Contestualmente è stato eseguito un sequestro di beni per un valore di circa 157mila euro nei confronti di uno degli indagati, titolare di una ditta di lavori elettrici, al quale sono stati sequestrati conti correnti intestati all'azienda, e denaro.