SS106: quattro corsie e ammodernamento, c'è l'ok del consiglio regionale.

28-02-2022 22:55 -

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la mozione unitaria, sottoscritta da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, per chiedere il completo finanziamento e la definitiva realizzazione della Strada statale 106. In particolare, con la mozione il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a “sostenere una specifica e diretta contrattazione con il governo per definire la realizzazione di una infrastruttura stradale di tipo B (quattro corsie – due per ogni direzione di marcia) e contestualmente la nomina di un commissario ad acta”. La mozione è stata approvata al termine di un dibattito durato oltre due ore e mezzo, concluso dall’intervento del presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto. A introdurre i lavori è stato il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: “Uno dei nodi che blocca lo sviluppo in Calabria è costituito dall’insufficienza delle infrastrutture materiali di cui la strada statale 106 è un esempio eclatante. Ha fatto bene il presidente Occhiuto a chiedere energicamente di inserire la statale 106 nelle opere finanziabili con le risorse del Pnrr. E proprio con l’intento di trasformarla in un’infrastruttura sicura e di efficace collegamento tra la dorsale ionica calabrese e il resto d’Italia e d’Europa si è mosso l’intero Consiglio regionale”. Sul punto ha relazionato l’assessore regionale alle Infrastrutture Mauro Dolce: “Come Regione – ha detto – chiediamo 5 miliardi di euro per risistemare il tratto a nord di Catanzaro e alcuni tratti a sud e la progettazione di tutto il tracciato, perché avendo la disponibilità dei progetti si possono intercettare in finanziamenti”. “Esprimo il mio apprezzamento e l’apprezzamento di tutta la Giunta per la decisione del Consiglio di sottoscrivere una unica mozione mettendo da parte i ruoli di maggioranza e opposizione”, ha quindi spiegato il governatore Occhiuto.

Servono 4,8 miliardi di euro
“Per concludere la Statale 106 da Sibari a Catanzaro – ha ricordato Occhiuto – occorrono circa 4,8 miliardi, attualmente ne abbiamo 770 milioni, non tutte imputabili al tratto fino a Catanzaro, per il quale sono imputabili circa 500 milioni. Mercoledì scorso abbiamo avuto un confronto con i vertici dell’Anas, e in alcuni momenti c’è stata anche un po’ di tensione con Anas perché chiedevo l’orientamento di Anas rispetto alla Calabria, infatti – ha riferito il presidente della Regione – ho chiesto: quanto vuole investire Anas? Anas ci ha risposto: non lo sanno”. Dopo l’intervento del governatore Occhiuto il Consiglio regionale ha votato all’unanimità la mozione, letta in aula dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Neri. Nella mozione il Consiglio regionale impegna, inoltre, la Giunta regionale “a verificare la possibilità di utilizzare risorse provenienti dal fondo Complementare collegato al Pnrr, ad attivare in concorso con il governo una specifica interlocuzione, visto anche il recente inserimento della Strada statale 106 calabrese all’interno delle reti transnazionali al fine di reperire ulteriori finanziamenti in sede europea, anche tramite il Pon 2021-2027”.A intervenire, nel corso del dibattito, sono stati i consiglieri regionali Amalia Bruni (capogruppo del Misto), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Ferdinando Laghi (DeMa), Pietro Raso (Lega), Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Ernesto Alecci (Pd), Giuseppe Graziano (Udc), Domenico Bevacqua (Pd), Pasqualina Straface (Forza Italia), Antonio Lo Schiavo (DeMa).

Alecci:
“Per la 106 stesso iter del Ponte Morandi”“Questa l’unica soluzione per poter risolvere velocemente il problema della messa in sicurezza e dell’ammodernamento della Statale. Dopo tanti anni di rimandi, – ha affermato il consigliere regionale Ernesto Alecci – credo sia arrivato il momento di mettere la parola fine alla vergognosa questione della Statale 106! Gli incidenti di ieri mettono ancora una volta tragicamente in primo piano la messa in sicurezza e l’ammodernamento di questa arteria importantissima, non solo per la nostra regione, ma per l’intera Europa. Oltre 750 vittime dal 1996, 7 morti già nel 2022, evidenziano la drammatica urgenza di una presa di posizione decisa, per un’opera inserita nella Legge Obiettivo del 2001. Gli interventi “spezzatino” che si sono susseguiti in questi decenni non hanno risolto le problematiche croniche che evidentemente richiedono soluzioni “straordinarie”. Ad oggi, in Calabria su 415 km ne sono stati completati solo 67. Le risorse ancora esigue ed incerte non fanno ben sperare per il futuro. Quella per la Statale 106 è una battaglia che deve portare avanti la Calabria in tutte le sedi opportune, fuori da logiche politiche, per mettere fine a quella che ormai alcuni definiscono “una strage di Stato”. A questo riguardo sono rimasto amareggiato nell’apprendere che il 24 febbraio scorso in sede di Quarta Commissione (Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente) non fossero presenti l’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici della Regione Mauro Dolce, il Commissario Straordinario per la Statale 106 Massimo Simonini e il Resp. Struttura Territoriale Calabria ANAS Francesco Caporaso. Assenze che rappresentano non solo una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie, ma rendono difficile una piena conoscenza dello stato dell’arte in vista del Consiglio regionale odierno. A questo proposito, nella mozione presentata, ho insistito affinchè venisse inserita la richiesta di prendere contatti col Governo centrale al fine di emanare un Decreto Legge specifico che disciplini tutti i passaggi utili al completamento della Statale 106 e la nomina di un Commissario ad acta che possa dedicarsi “unicamente” a tale attività, in quanto l’attuale commissario ricopre il medesimo ruolo anche per un’altra importante arteria stradale come la E78 Fano-Grosseto. Concentrando uomini e risorse certe verso l’obiettivo unitario della messa in sicurezza e dell’ammodernamento della Statale Jonica 106 sarà possibile, come visto ad esempio nell’azione di ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, concludere in tempi ragionevoli i lavori previsti. Solo in questo modo, dopo tanti anni si potrebbe finalmente mettere in sicurezza la cosiddetta “Strada della Morte”, garantendo ai cittadini calabresi “il diritto ad una mobilità sicura ed efficace” e una migliore accessibilità alla nostra regione dal tratto adriatico, con importanti ricadute su tutti i comparti, come quelli del turismo, del commercio e dell’industria”.


Fonte: Calabria7.it