Bonus mobili ed elettrodomestici 2022, come richiederlo

19-04-2022 13:51 -

Fino al 2024 si potrà usufruire dell'agevolazione per rinnovare gli arredi di casa. È possibile sfruttarla anche per l'acquisto di comodini, lavatrici e materassi. Si tratta di una detrazione Irpef del 50% sul valore degli oggetti acquistati. Per il 2022 il limite massimo di spesa su cui calcolarla è di 10mila euro. Nel 2023 e nel 2024 scenderà a 5mila euro. Interventi ammessi, come fare richiesta e pagamenti: ecco tutto quello che serve sapere.

Chi vuole ristrutturare casa può ancora beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici. L'aiuto, prorogato dalla Legge di Bilancio 2022, è rivolto a chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori) e vuole realizzare interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni (quindi dal 2021).

Il bonus consiste in una detrazione Irpef del 50%, ottenibile indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche). Ne hanno però diritto anche i contribuenti che, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, hanno deciso di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.

Chi sceglie di utilizzare il bonus tramite detrazione deve ricordare che l'aiuto spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per questo, chiarisce l'Agenzia delle Entrate, "se per esempio le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due".

L'IMPORTO MASSIMO - Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10mila euro per l’anno 2022. Il limite scenderà a 5mila euro per gli anni 2023 e 2024. Nel 2021 la soglia massima era di 16mila euro.

A questo proposito, l'Agenzia spiega che "se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, o sono iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e proseguiti in detto anno, il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione".

Quindi "se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 8.000 euro, per i quali si richiederà la relativa detrazione del 50%, sugli acquisti che si effettueranno nel 2022 si potrà usufruire di una detrazione calcolata sull’importo massimo di 2.000 euro (10.000-8.000). Per gli acquisti del 2022 non spetterà alcuna detrazione, invece, se nel 2021 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o superiore ai 10.000 euro".

GLI INTERVENTI - I tipi di interventi che danno diritto ad usufruire dell'agevolazione sono indicati dall'Agenzia. Ci rientrano, per esempio, la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti così come la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza.

COSA SI PUÒ ACQUISTARE - Il bonus può essere utilizzato per l'acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, così come apparecchi per l'illuminazione. Non rientrano invece nelle spese detraibili in questo contesto le spese per porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo.

IL PAGAMENTO - Per avere la detrazione sugli acquisti, occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è quindi consentito pagare con assegni bancari, contanti o altre modalità. L'agevolazione, spiega l'Agenzia, è invece ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate "a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento".

L'Agenzia ricorda inoltre che la detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Chiarisce inoltre che il limite dei 10.000 euro (5.000 euro per gli anni 2023 e 2024) riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.



Fonte: SkyTg24