Dramma Bollette: 1.390 euro in più all’anno per le famiglie calabresi

14-10-2022 15:25 -

In Calabria oltre un miliardo di spesa aggiuntiva per luce e gas.
Nel 2022, ammonterebbe a oltre 38 miliardi di euro la spesa aggiuntiva delle famiglie residenti in Italia per i consumi di energia elettrica e gas rispetto allo scorso anno: 15,4 miliardi di euro per tutte le spese legate alla luce e poco più di 23 miliardi di euro per le voci di consumo di gas. In altri termini, ogni nucleo familiare dovrà spendere mediamente all’anno prioritariamente per riscaldamento, acqua calda sanitaria, luce e cottura cibi ben 1.516 euro in più: 1.255 euro nel 2021 a fronte di ben 2.771 euro nell’anno in corso, con una impennata della spesa per consumi pari al 120,8 per cento. L’andamento crescente della spesa avrebbe una ripercussione immediata soprattutto sulle condizioni di disagio economico degli italiani: il caro bollette potrebbe far piombare in condizione di povertà relativa quasi 244mila famiglie, di cui il 55 per cento concentrato nelle realtà territoriali del Mezzogiorno, che si andrebbero ad aggiungere agli oltre 2,8 milioni di nuclei familiari stimati per il 2022. Un impatto negativo per migliaia di famiglie che subirebbero una contrazione di una quota di reddito da destinare al mantenimento di un tenore di vita standard. È quanto emerge da uno studio dell’istituto Demoskopika che ha stimato i possibili impatti, per il 2022, sui consumi di energia elettrica e di gas delle famiglie italiane elaborando i dati sulla povertà relativa dell’Istat e l’andamento dei prezzi per le utenze domestiche in servizio di tutela e nel mercato libero desumibili dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

«L’Unione Europea – ha dichiarato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – deve dimostrare la sua condivisa capacità di affrontare la preoccupante emergenza energetica mobilitando ogni singolo euro disponibile nell’ambito delle sue competenze di bilancio. Anche perché, con questi continui rincari tariffari, ci sarà un crescente effetto domino sul ceto medio italiano. In questo momento – precisa Raffaele Rio – è molto probabile che le famiglie stiano utilizzando una quota dei loro risparmi per attutire l’impatto che i prezzi più elevati hanno sui consumi. L’analisi ci restituisce un’Italia bicefala confermando che l’impatto del caro bollette non è uguale per tutti. I più colpiti sono i nuclei con un reddito pro capite più basso. E, infatti, l’impennata dei prezzi, da un lato, sta aumentando la spesa per consumi di luce e gas maggiormente al Nord, ma, dall’altro, è principalmente nelle realtà del Mezzogiorno che, per la presenza di un reddito pro capite minore, si avverte maggiormente l’incidenza sul disagio economico delle famiglie, alimentando il rischio di un avanzamento dei nuclei familiari in condizione di povertà relativa.

Per arginare la crescita costante dei prezzi e ridurre i gravi effetti sul tessuto sociale italiano – continua Raffaele Rio – è necessario recuperare, nel breve periodo, poco più di 38 miliardi di euro, pari all’aggravio stimato dei consumi familiari per l’anno in corso. In questa direzione, oltre al rafforzamento dei bonus sociali elettrico e gas elevando il valore soglia dell’ISEE di accesso alle agevolazioni a 15 mila euro per i mesi rimanenti dell’anno in corso e per l’intero 2023, si potrebbe attivare il “metodo Covid” ossia l’immediata introduzione, da parte delle istituzioni europee, di una flessibilità eccezionale nell’impiego dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) consentendo o potenziando la possibilità di operare trasferimenti di risorse tra i vari fondi (Fesr, Fse, Fondo di coesione, etc.) e semplificando alcuni requisiti procedurali collegati all’attuazione dei programmi. Allo scorso 30 giugno, secondo i dati resi della Commissione europea, la spesa certificata dall’Italia era pari a 46,9 miliardi di euro, il 51 per cento delle risorse a disposizione nel periodo di programmazione 2014-2020. Ad oggi, dunque, resterebbero da spendere e certificare entro il 2023 circa 44,5 miliardi di euro per non rischiare di perdere le risorse. In quest’ottica, necessita una cabina di regia del governo che attivi un monitoraggio immediato delle risorse disponibili nei fondi strutturali nazionali e regionali, ossia quelle, allo stato attuale, prive di impegni giuridicamente vincolanti. Sul medio periodo, invece, – conclude il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – necessitano misure strutturali sul mercato dell’occupazione, (abbattimento del costo di lavoro, sgravi significativi per chi assume, etc.) e riduzione della pressione fiscale, oggi pari ad un rilevante 42,4 per cento, per aumentare il potere di acquisto delle famiglie rilanciando la crescita dei consumi, non soltanto quelli essenziali o di prima necessità. In caso contrario, l’ulteriore aumento dei prezzi e delle spese per le utenze, senza interventi mirati, comporterà una maggiore flessione del potere di acquisto dei nuclei familiari».

Nel 2022, la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia sarà maggiore di ben 1.516 euro per i consumi di energia elettrica e gas rispetto all’anno precedente: 2.771 euro nell’anno in corso a fronte dei 1.255 euro del 2021 con un aumento medio complessivo pari al 120,8 per cento. Un dato che, in valore assoluto, è quantificabile in un aggravio di spesa aggiuntiva per riscaldamento, acqua calda sanitaria, luce e cottura cibi pari a oltre 38 miliardi di euro, di cui 15,4 miliardi per il maggiore consumo di energia elettrica (+96,2%) e poco più di 23 miliardi per le spese legate al gas (+145,8%). È quanto stimato dall’Istituto Demoskopika elaborando i dati più recenti di Arera e Istat. Spostando l’analisi sul livello regionale, l’aggravio di spesa maggiore, in valore assoluto, si registra in Lombardia (7.142 milioni di euro), Lazio (3.805 milioni di euro), Veneto (3.415 milioni di euro), Emilia-Romagna (3.279 milioni di euro), Piemonte (3.184 milioni di euro). E, ancora, Campania (2.981 milioni di euro), Toscana (2.419 milioni di euro), Sicilia (2.343 milioni di euro) e Puglia (2.187 milioni di euro).

L’impennata dei prezzi di energia elettrica e gas avrà ripercussioni sulle condizioni economiche delle famiglie italiane. Secondo le stime dell’Istituto Demoskopika, saranno ben 244 mila i nuclei familiari in più che cadranno in condizione di povertà relativa per la crescita della spesa per consumi di luce e gas, privandosi di una quota di reddito da destinare al mantenimento di un tenore di vita standard. Il caro bollette penalizza maggiormente le famiglie con un reddito pro capite più basso. E’, infatti, nel Mezzogiorno che si concentra la quota più elevata di nuove famiglie povere: oltre 134mila con un’incidenza sul dato complessivo pari al 55,1 per cento. In valore assoluto è in Campania e Puglia che si registra il maggior numero di nuove famiglie povere rispettivamente con 41mila e 36mila nuclei familiari, immediatamente seguite da un’altra regione del Sud, la Sicilia con 26mila famiglie piombate in condizione di povertà relativa. L’incidenza minore sul totale delle famiglie residenti si stima in Trentino Alto Adige con poco più di 2mila nuclei familiari (0,45%), in Valle d’Aosta con 262 nuclei familiari (0,47%), in Friuli Venezia Giulia con oltre 3mila famiglie (0,57%) e, infine, in Lombardia con oltre 25mila famiglie (0,57%).

Demoskopika ha stimato i possibili impatti, per il 2022, sui consumi di energia elettrica e di gas delle famiglie italiane elaborando i dati sulla povertà relativa dell’Istat e l’andamento dei prezzi per le utenze domestiche in servizio di tutela e nel mercato libero desumibili dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. In particolare, il dato sul consumo di energia elettrica per il mercato tutelato è stato ricavato dall’Arera secondo cui “in termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nel 2022 (1° gennaio 2022 -31 dicembre 2022) sarà di circa 1.322 euro, rispetto ai 632 euro circa del 2021. (ARERA, Energia: intervento straordinario di ARERA evita il raddoppio dei prezzi, aumento elettricità contenuto a +59%. Prezzo gas sarà aggiornato alla fine di ogni mese. Segnalazione a Governo e Parlamento, sul fine tutela. Comunicato stampa, Milano 29 settembre 2022). Per il mercato libero, il dato è stato ottenuto dalla media delle prime 10 offerte rilevabili dal portale offerte luce e gas di ARERA per una famiglia tipo (consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) avente i seguenti parametri di scelta: tipo di offerta (energia elettrica, varie aree geografiche di residenza, prezzo fisso, casa), caratteristiche dell’offerta (potenza 3kw, fascia di consumo monoraria, non conoscenza del consumo annuo, fornitura annuale, tre persone che vivono nell’abitazione, con elettrodomestici). Successivamente la variazione del consumo medio ottenuto rispetto al 2021, è stata applicata alla spesa media pro capite annuale per famiglia ricavata dall’Istat per regione. Per la spesa del gas la stima è stata ottenuta nel modo seguente: il prezzo è stato ottenuto quale media dell’andamento del prezzo del gas naturale per un consumatore domestico tipo in regime di tutela nei primi tre trimestri del 2022 con l’aggiunta prospetto riferito al mese di ottobre 2022. Al dato è stata aggiunta la media dell’incidenza delle imposte ricavata dai tre trimestri pari al 18,3%. Per il mercato libero, il dato è stato ottenuto dalla media delle prime 10 offerte rilevabili dal portale offerte luce e gas di ARERA per una famiglia tipo i cui consumi sono di1.400 metri cubi annui. La stima della povertà relativa è stata ottenuta aggiungendo alla linea di povertà di una famiglia di 3 componenti, la spesa mensile maggiore di energia e gas proporzionando l’incidenza della povertà relativa per regione fornita dall’Istat per il 2021. Per il confronto dei dati del periodo 2022-2021, è stato utilizzato il numero delle famiglie rilevabile dall’Istat per regione. La spesa per consumi pro capite annuale, infine, è stata determinata utilizzando le due voci di spesa COICOP (Istat) “04510 energia elettrica” e “04521 gas naturale e gas di città” nell’arco temporale dei 12 mesi per l’universo delle famiglie residenti.



Fonte: Redazione