Assolto l’ex sindaco di Melissa Raffaele Falbo: caduta l’accusa di concussione mafiosa
13-11-2025 16:29 - Cronaca
Il Tribunale penale di Crotone nella giornata di oggi ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’ex sindaco di Melissa Raffaele Falbo dall’accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità con l’aggravante mafiosa. Accolta la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Antonello Talerico e Giuseppe Peluso. Il pm Antimafia Elio Romano aveva chiesto una condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione, dopo aver riformulato il capo d’imputazione. Originariamente l’ipotesi accusatoria era quella di concussione mafiosa, derubricata in seguito all’esclusione della costrizione, negata in aula dal teste chiave del processo.
LA REAZIONE DI RAFFAELE FALBO
“Oggi, dopo anni di angoscia e di una battaglia combattuta nel silenzio e nel rispetto delle istituzioni, il Tribunale di Crotone ha messo la parola fine a un incubo. Con la sentenza di assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, la Giustizia ha riaffermato una verità che non ho mai smesso di custodire nel cuore, anche nei momenti più bui e difficili di questa dolorosa vicenda.
Sono stato accusato di reati infamanti, tra cui l’induzione indebita aggravata dal metodo mafioso, un’ombra che ha tentato di macchiare non solo la mia persona, ma l’integrità del mio ruolo di Sindaco e l’amore incondizionato per la mia comunità. Ho affrontato un processo lungo e complesso, sopportando il peso di un’accusa che ferisce un uomo nelle sue fondamenta più profonde, personali e politiche.
Eppure, non ho mai perso la fiducia. Sin dal primo giorno, ho riposto la mia totale e incondizionata speranza nell’operato della Magistratura, convinto che la verità, alla fine, avrebbe trovato la sua strada attraverso l’attento esame dei fatti e delle prove.
Questa sentenza non è una vittoria personale, ma il trionfo della giustizia e della verità. Mi restituisce l’onore e la dignità che mi sono stati brutalmente sottratti, e conferma la trasparenza e la correttezza con cui ho sempre servito i miei cittadini, agendo unicamente per il bene comune e nel pieno rispetto della legalità.
In questo momento di profonda commozione, il mio pensiero va alla mia famiglia, che ha sofferto con me e mi ha sostenuto con una forza incrollabile, e a tutti coloro che non hanno mai dubitato della mia innocenza.
Un ringraziamento speciale, carico di stima e affetto, va ai miei avvocati, Giuseppe Peluso e Antonello Talerico. Non sono stati solo dei difensori straordinari per competenza, acume e professionalità, ma anche dei veri e propri sostegni umani, capaci di starmi accanto con sensibilità e coraggio in questa traversata nel deserto. Senza la loro guida e la loro instancabile dedizione, questo giorno non sarebbe stato possibile.
Oggi si chiude il capitolo più doloroso della mia vita. Lo chiudo senza rancore, ma con la consapevolezza che la giustizia, seppur lenta, è un faro di civiltà a cui dobbiamo sempre guardare con fiducia. Ora è il momento di guardare avanti, di ricucire le ferite e di continuare a credere nei valori di
onestà e servizio che hanno sempre guidato ogni mio passo”.
L’AVVOCATO
“L’assoluzione dell’ex sindaco Falbo conferma, ancora una volta, quanto sia pericolosa la tendenza a rinviare a giudizio gli amministratori pubblici con eccessiva disinvoltura – afferma l’avvocato Talerico – soprattutto quando si evocano, talvolta in modo improprio, contesti mafiosi». Secondo la difesa, «l’impianto accusatorio è stato completamente smontato, nonostante la modifica del capo d’imputazione, segno evidente che già in origine la vicenda non poggiava su evidenze solide, ma su letture forzate dei fatti. Per un amministratore locale – prosegue l’avvocato Talerico – subire un processo per presunti legami o favori ad ambienti criminali non è mai un passaggio neutro. È una ferita reputazionale, istituzionale e personale che spesso non viene rimarginata nemmeno dopo un’assoluzione piena. Questa sentenza – dice ancora il legale – ci ricorda che la responsabilità penale non può essere costruita sul sospetto, né le istituzioni possono essere lasciate ostaggio di procedimenti avviati con leggerezza”.
LA REAZIONE DI RAFFAELE FALBO
“Oggi, dopo anni di angoscia e di una battaglia combattuta nel silenzio e nel rispetto delle istituzioni, il Tribunale di Crotone ha messo la parola fine a un incubo. Con la sentenza di assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, la Giustizia ha riaffermato una verità che non ho mai smesso di custodire nel cuore, anche nei momenti più bui e difficili di questa dolorosa vicenda.
Sono stato accusato di reati infamanti, tra cui l’induzione indebita aggravata dal metodo mafioso, un’ombra che ha tentato di macchiare non solo la mia persona, ma l’integrità del mio ruolo di Sindaco e l’amore incondizionato per la mia comunità. Ho affrontato un processo lungo e complesso, sopportando il peso di un’accusa che ferisce un uomo nelle sue fondamenta più profonde, personali e politiche.
Eppure, non ho mai perso la fiducia. Sin dal primo giorno, ho riposto la mia totale e incondizionata speranza nell’operato della Magistratura, convinto che la verità, alla fine, avrebbe trovato la sua strada attraverso l’attento esame dei fatti e delle prove.
Questa sentenza non è una vittoria personale, ma il trionfo della giustizia e della verità. Mi restituisce l’onore e la dignità che mi sono stati brutalmente sottratti, e conferma la trasparenza e la correttezza con cui ho sempre servito i miei cittadini, agendo unicamente per il bene comune e nel pieno rispetto della legalità.
In questo momento di profonda commozione, il mio pensiero va alla mia famiglia, che ha sofferto con me e mi ha sostenuto con una forza incrollabile, e a tutti coloro che non hanno mai dubitato della mia innocenza.
Un ringraziamento speciale, carico di stima e affetto, va ai miei avvocati, Giuseppe Peluso e Antonello Talerico. Non sono stati solo dei difensori straordinari per competenza, acume e professionalità, ma anche dei veri e propri sostegni umani, capaci di starmi accanto con sensibilità e coraggio in questa traversata nel deserto. Senza la loro guida e la loro instancabile dedizione, questo giorno non sarebbe stato possibile.
Oggi si chiude il capitolo più doloroso della mia vita. Lo chiudo senza rancore, ma con la consapevolezza che la giustizia, seppur lenta, è un faro di civiltà a cui dobbiamo sempre guardare con fiducia. Ora è il momento di guardare avanti, di ricucire le ferite e di continuare a credere nei valori di
onestà e servizio che hanno sempre guidato ogni mio passo”.
L’AVVOCATO
“L’assoluzione dell’ex sindaco Falbo conferma, ancora una volta, quanto sia pericolosa la tendenza a rinviare a giudizio gli amministratori pubblici con eccessiva disinvoltura – afferma l’avvocato Talerico – soprattutto quando si evocano, talvolta in modo improprio, contesti mafiosi». Secondo la difesa, «l’impianto accusatorio è stato completamente smontato, nonostante la modifica del capo d’imputazione, segno evidente che già in origine la vicenda non poggiava su evidenze solide, ma su letture forzate dei fatti. Per un amministratore locale – prosegue l’avvocato Talerico – subire un processo per presunti legami o favori ad ambienti criminali non è mai un passaggio neutro. È una ferita reputazionale, istituzionale e personale che spesso non viene rimarginata nemmeno dopo un’assoluzione piena. Questa sentenza – dice ancora il legale – ci ricorda che la responsabilità penale non può essere costruita sul sospetto, né le istituzioni possono essere lasciate ostaggio di procedimenti avviati con leggerezza”.
Fonte: Redazione


















