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Crotone: Turino risponde a Stanchi dei Soliti, “a lavare la testa all'asino si perde l'acqua e il sapone”

07-05-2021 10:26 - Calabria
Non mi sono stupito della replica del movimento Stanchi dei Soliti, non mi sono stupito per i toni e né per la “frivolezza” di alcune affermazioni con cui dileggiano le mie dichiarazioni.
Non mi sono nemmeno stupito dell’atteggiamento di chi oggi governa la città di Crotone e non sente minimamente il dovere e la responsabilità di dare risposte, ma anzi si erge a giudice ed emette sentenze.
Non condividendo questo atteggiamento di presunzione e di superbia, non mi tirerò indietro sulle domande poste alla mia persona, nella speranza di poter dare l’esempio a chi oggi, asserragliato dentro il palazzo, è diventato sordo e muto.
Ho riascoltato la mia conferenza stampa di mercoledì, cosa che di solito non mi piace fare, e ho trovato chiare e comprensibili le mie risposte, ma comprendo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Per cui ringrazio gli amici di Stanchi dei soliti che mi danno l’opportunità di ribadire alcuni concetti che, forse, non sono stati compresi o che io non ho saputo spiegare bene.
Come si suol dire: mentre verba volant, scripta manent “e Facebook purem”.
Ringrazio, nuovamente, gli amici di Stanchi dei soliti che mi danno l’occasione di entrare nel merito tecnico di questa vicenda, piuttosto che andare avanti per slogan o per sentito dire, cosa che devo dire molto comune in questa maggioranza di governo della città.
Chiedo subito scusa per la lunghezza di questa mia risposta, ma penso sia necessario fare chiarezza una volta per tutte, nella speranza che tutti possano comprendere quanto da me sostenuto, anche quelli che scambiano un finanziamento di 600.000€ per uno di 11 milioni di euro, proprio come ha fatto Stanchi dei Soliti quando, il 24 marzo, ha voluto celebrare i primi 150 giorni della giunta Voce.
Spero che questo ulteriore chiarimento non faccia la fine dell’acqua e del sapone quando si vuole lavare la testa ad un asino.
Ma andiamo per ordine e partiamo dalle domande che mi sono state poste.
1. L’ex Amministratore di Crotone Sviluppo dovrebbe spiegare quale sia stata la sua azione amministrativa volta a garantire alla partecipata i flussi di ricavi attesi che avrebbero dovuto sostanziare la strategicità e l’economicità paventata nella relazione di accompagnamento alla Delibera di Consiglio Comunale 186 del 30.12.2016.
Basterebbe il dato dei progetti realizzati da Crotone Sviluppo e vincitori di bandi, e quindi l’ammontare di risorse procurate alla città di Crotone (32 milioni di euro in due anni) per dare il segno della mia azione alla guida di Crotone Sviluppo.
Ma approfitto della domanda mal posta per chiarire qualche concetto.
Chi ha avuto modo di leggere con attenzione la relazione tecnica del Consiglio Comunale del 30.12.2016 comprende che il concetto di strategicità ed economicità della gestione sta proprio nell’investimento che l’Ente realizza nell’impegnare una cifra che mai negli anni ha superato i 500 ml euro a fronte di incassi per l’Ente Comune pari a decine di milioni di euro.
Vale la pena di ricordare che i flussi di ricavi devono provenire per più dell’80% dall’ente socio e soltanto per il 20%, i ricavi possono essere reperiti sul mercato in un costante rispetto di tale proporzione. È stato proprio il sottoscritto ex amministratore a sottolineare che la Convenzione prevedeva un meccanismo farraginoso con grande difficoltà per l'Ente a conciliare la rapidità necessaria per la predisposizione di progetti e/o atti documentali in genere, con la rigidità delle procedure di predisposizione degli atti necessari per l'affidamento. D’altra parte, ci si trovava difronte ad un’innovazione dello strumento societario, innovazione introdotta dal TUSP nel 2017, per cui tutte le procedure potevano essere migliorate ed adeguate anche attingendo ad altre realtà simili. Né il sottoscritto si è mai sottratto a dare seguito a richieste dell’Amministrazione, non suffragate da atti di impegno propedeutici, avendo a cuore prioritariamente la possibilità di reperire fondi comunitari, regionali e statali per lo sviluppo della città.

2. Oltre a disconoscere il Parere del Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni del 29 novembre 2019, la precedente gestione di Crotone Sviluppo era a conoscenza dei limiti imposti dall’art. 20 del D.Lgs 175/2016, così come modificato dal citato D. lgs n. 100/2017 che impone un fatturato medio annuo non inferiore ad Euro 1.000.000,00 a partire dal triennio 2020 – 2022?
Non comprendo perché gli amici di Stanchi dei soliti diano per assodato che io disconosca il l Parere del Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni del 29 novembre 2019, che disciplina la decisione sulla partecipazione a società di capitali che spetta al Consiglio Comunale e nulla dice sugli affidamenti. Infatti, si legge “La Partecipazione a società di capitali destinate a soddisfare fini pubblici corrisponde, nel sistema di legge, ad una scelta fondamentale deferita all’organo di vertice, quale è il Consiglio Comunale”.
Vale la pena, su questo punto riprendere quanto affermato dal Segretario Generale pro-tempore dell’Ente (parere allegato alla DGC 67/2018) secondo cui la società è chiamata a svolgere servizi con i quali lo stesso Ente provvede al perseguimento dei suoi fini istituzionali, attraverso attività “rivolte essenzialmente alla PA non al pubblico, diversamente dalle società costituite per la gestione dei servizi pubblici locali che mirano a soddisfare direttamente, in via immediata, esigenze generali della collettività” (concetto ribadito da due sentenze TAR Lazio, Sez. III, Sent. 2514/08; TAR Puglia, Sez. II, Sent. N. 4306/02) per cui l’approvazione della Convenzione sui servizi è competenza della Giunta.
In merito ai limiti di fatturato a partire dal triennio 2020-2022 pari a Euro 1.000.000,00, non a caso e per tempo l’Amministrazione aveva individuato quale misura di razionalizzazione da realizzare prima del 2020, la trasformazione in Azienda Speciale con un’importante economia sul bilancio dell'Ente (la società sarebbe passata da un costo di 500 mila euro a 300 mila euro), oltre ad una modalità gestionale meno farraginosa.
3. Sul presupposto giuridico di quali atti amministrativi nel corso dell’esercizio 2019, si giustifica la copertura di oltre 500.000,00 di costi accesi con finanze pubbliche? A tal proposito, con quale atto amministrativo si evidenziano attività nei confronti del socio Comune di Crotone?
Continuo a ribadire che in merito ai crediti vantati da Crotone Sviluppo si sta parlando di attività prestate nei confronti del Comune di Crotone in assenza di atti amministrativi di impegno che avrebbero dovuto precedere la realizzazione dei lavori. Si tratta di un debito fuori Bilancio del Comune di Crotone al pari di tanti altri che oggi il Consiglio Comunale porta all’esame dell’assise pubblica per il riconoscimento della legittimità e alla pari del costo di gestione del verde pubblico, mai contrattualizzato con Akrea che diverrà un debito fuori bilancio per il Comune di Crotone.
Ma su questo voglio essere ancora più chiaro.
È vero o no che alcune progettazioni sono state realizzate da Crotone Sviluppo? È vero o no che il lavoro di Crotone Sviluppo ha generato la vittoria di bandi di gara e quindi l’accesso ad alcuni finanziamenti da parte del Comune di Crotone?
Se tutto questo è vero, e il Comune non paga il lavoro a Crotone Sviluppo, si può tranquillamente parlare del reato di “Illecito arricchimento”. Ma questo lasciamolo decidere ad un giudice.

4. Se la trasformazione in azienda speciale era la soluzione di tutti i mali, per quale ragione la Delibera di Giunta 338 del 28.11.2018 non ha avuto alcun seguito? Ha sollecitato l’allora amministrazione ad una celere attivazione di ogni opportuna azione che portasse alla trasformazione eterogenea in azienda speciale?
Ribadisco che la trasformazione, come forma di razionalizzazione prospettata dal Consiglio Comunale, doveva avvenire entro un anno. Inutile tornare a ripetere che tutta la documentazione per l’avvio e la conclusione dell’iter procedurale, veniva trasmessa e ritrasmessa al Segretario Generale Avv. Fortuna che non ha mai proceduto, nonostante i numerosi solleciti, ad alcuna istruttoria di merito da sottoporre agli organi amministrativi. Intanto a novembre sopraggiungevano le dimissioni del Sindaco ed arrivava il Commissario Straordinario la cui condotta è stata caratterizzata da un completo disinteresse operativo e gestionale.
Ma voglio essere ancora più chiaro e definire alcuni passaggi che dovrebbero, invece, essere chiari ai nuovi amministratori.
La giunta fa un atto di indirizzo, spetta poi al dirigente preposto dare seguito all’azione amministrativa. Un sindaco, un assessore e men che meno l’amministratore di una partecipata non possono fare pressioni su un dirigente, sarebbe un reato.

5. L’ex amministratore ha letto bene l’art. 194 del Tuel? Era al corrente che Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Calabria – Catanzaro – “aveva disposto ai sensi dell’art. 148 bis comma 3 ultimo inciso del TUEL “l’immediata operatività della preclusione dei programmi di spesa non obbligatori”?
La preclusione dei programmi di spesa non obbligatori, intervenuta con deliberazione n. 108 del 29/10/2018 della Sezione Regionale della Corte dei Conti, attiene a squilibri economico-finanziari nei bilanci dell’Ente risalenti al 2015-16. La Corte di Conti oltre a sollevare un mancato adeguamento al bilancio armonizzato, si sofferma sulla bassa riscossione delle entrate e sui rischi dell’elevato contenzioso legale per il quale richiede la costituzione di un importante fondo rischi a copertura di possibili soccombenze.
Questa domanda è molto importante perché nella risposta è contenuta tutto il valore strategico di Crotone Sviluppo e rende ancora più incomprensibile la scelta dell’amministrazione Voce di voler fare a meno di questa società.
In un momento in cui le risorse per i Comuni sono sempre più esigue e la Corte dei Conti impone al Comune di Crotone il blocco della spesa per le attività non obbligatorie, l’unica possibilità per l’ente di fronteggiare le problematiche economiche, ambientali, sociali e urbane resta l’accesso ai fondi comunitari, statali e regionali per non parlare dell’ingente somma messa a disposizione dal recovery plan, ma l’Ente ritiene più economico privarsi di tale possibilità favorendo gli incarichi esterni.
L’affidamento di tali attività all’esterno fa parte o non delle restrizioni di spesa della Corte dei Conti?
Non mi stupisco che queste risposte, tranquillamente comprensibili anche nella conferenza stampa, non vengano comprese da chi è prevenuto sull’argomento.
Quando gli amici di Stanchi dei Soliti scrivono: “Caro ex Amministratore Unico, se fosse stato così sicuro delle sue ragioni, della certezza, della liquidità e dell’esigibilità dei crediti della partecipata, bene avrebbe fatto ad avviare immediatamente una azione di riscossione coattiva nei confronti del socio miope anziché dimettersi”, mettono in evidenza tutta la loro incompetenza amministrativa.
Crotone Sviluppo non ha mai ricevuto una risposta alla richiesta di riconoscimento dei propri crediti. E se nessuno ha mai risposto, neanche negativamente, come si poteva pensare di avviare un’azione di riscossione coattiva?
Vorrei giusto sottolineare che il sottoscritto, in qualità di Amministratore Unico di Crotone Sviluppo ha incaricato un legale per dipanare il problema con il proprio socio. Una scelta, questa, ritenuta coraggiosa da molti, da me semplicemente doverosa nei confronti della società che amministravo.
In merito all’istruttoria sui crediti, citata più volte dall’Assessore Scandale e inserita anche in delibera, mi corre l’obbligo di segnalare che gli importi sono relativi al debito che il Comune di Crotone ha nei confronti di Crotone Sviluppo per attività suffragate da atti di impegno propedeutici.
Bel lavoro il tavolo tecnico costituito in Comune! Bastava aprire la scheda nella contabilità dell’ente Comune per verificare le liquidazioni effettuate a fronte degli impegni assunti.
Nessuna attività è stata portata avanti dal tavolo tecnico in merito alla corposa documentazione esibita da Crotone Sviluppo in merito ad attività effettuate in assenza di preventivi atti di impegno ed affidamento, quello che comunemente per l’Ente Comune si chiama “Debito fuori bilancio”.
Ho notizia che anche l’attuale amministratore di Crotone Sviluppo abbia fatto richiesta di conoscere le istruttorie congiuntamente ai verbali redatti negli incontri avvenuti con gli organi di controllo del Comune e che tale richiesta è rimasta a tutt’oggi inevasa.
È il caso di citare una sentenza del Consiglio di Stato che afferma “Il riconoscimento del debito fuori bilancio costituisce un procedimento comunque dovuto, …. al quale l'amministrazione non può pertanto sottrarsi attraverso una semplice e immotivata comunicazione di un qualunque ufficio, essendo invece necessario un procedimento ad hoc, la cui proposta va formulata al responsabile del servizio competente per materia che dovrà accertare l'eventuale, effettiva utilità che l'ente ha tratto dalla prestazione altrui” (C. di St. n. 4143/2014).

So che ho già scritto tanto, ma l’occasione concessami da Stanchi dei Soliti è utile anche per chiarire altre ombre gettate ad arte su Crotone Sviluppo e correggere gli errori scritti nella relazione dell’assessore Scandale e nella delibera di Giunta che annuncia la liquidazione della partecipata.
Riprendiamo quanto contenuto nella Delibera n. 105 del 20/04/2021 “Crotone Sviluppo s.r.l. - Atto di indirizzo”.
Iniziamo con il dire che la Giunta non conosce neppure la forma giuridica della società e questo la dice lunga sull’attenzione che pone nella lettura degli atti.
Crotone Sviluppo è una S.p.A in house providing del Comune di Crotone e non una s.r.l così come scritto nel titolo della delibera.
Crotone Sviluppo è l’unica partecipata del Comune di Crotone che ha superato gli esiti dell’attività istruttoria svolta dall’ANAC e che con Delibera n. 1 del 15 gennaio 2020, ed è stata inserita nell’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori (Comune di Crotone) che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house.
L’oggetto sociale di Crotone Sviluppo riprende le attività consentite dall’art. 4 del TUSP (Testo Unico Società Partecipate).

Dopo il madornale errore contenuto nella relazione presentata dall’Assessore Scandale dove si legge “Ci sono questioni che impedirebbero al Comune di continuare. La prima riguarda “il contrasto” che si sarebbe venuto a creare con «gli stringenti dettami di cui all’articolo 20, comma 2 lettera (a del Tusp” – a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie di cui all’articolo 4, …” nella delibera di giunta si è opportunamente provveduto a correggere il tiro, omettendo tali strafalcioni.

L’acquisto della società è avvenuto come per disposto dal TUSP attraverso la Delibera di Consiglio Comunale n. 186 del 30/12/2016. Dice bene la Giunta quando cita il Parere del Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni del 29 novembre 2019 “La Partecipazione a società di capitali destinate a soddisfare fini pubblici corrisponde, nel sistema di legge, ad una scelta fondamentale deferita all’organo di vertice, quale è il Consiglio Comunale”.
La citata deliberazione di Consiglio Comunale n. 186/2016, con il parere positivo dei Revisori dei Conti dell’Ente, veniva inviata e sottoposta unitamente ad apposita Relazione Istruttoria alla sezione della Corte dei Conti ed all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Nessuna eccezione di illegittimità è stata formulata!
Nella Delibera di Giunta del 20/04/2021 ci viene risparmiata un’altra inesattezza contenuta nella Relazione dell’Assessore Scandale dove viene strumentalmente citata una nota, Prot. DT 53663 del 03/07/2018 della struttura di monitoraggio del MEF, nella quale venivano segnalati profili di mancata conformità dell’esito della ricognizione sulla società CROTONE SVILUPPO, avvenuta in data 16/12/2017 con Delibera di Consiglio n. 114, del 6/12/2017, rispetto alle citate disposizioni del TUSP.
Omette l’Assessore Scandale di dire che a tale nota sono state fornite ampie controdeduzioni ritenute valide ed esaustive dal MEF.
Ma ritorniamo alla Delibera nella quale si afferma che l’affidamento del servizio alla società si è sostanziato attraverso l’emanazione di un provvedimento amministrativo (Determina Dirigenziale n. 1297 del 26.06.2018) da ritenersi non conforme alle disposizioni normative vigenti in materia di affidamento dei servizi pubblici essenziali / strumentali che prevede l’adozione di una Deliberazione di Consiglio Comunale.

Ci chiediamo innanzitutto tale affermazione quale riscontro giuridico abbia a supporto dal momento che come affermato dal Segretario Generale pro-tempore dell’Ente (parere allegato alla DGC 67/2018) secondo cui la società è chiamata a svolgere servizi con i quali lo stesso Ente provvede al perseguimento dei suoi fini istituzionali, attraverso attività “rivolte essenzialmente alla PA non al pubblico, diversamente dalle società costituite per la gestione dei servizi pubblici locali che mirano a soddisfare direttamente, in via immediata, esigenze generali della collettività” (TAR Lazio, Sez. III, Sent. 2514/08; TAR Puglia, Sez. II, Sent. N. 4306/02) l’approvazione della Convenzione sui servizi è competenza della Giunta.
O forse si vuole richiamare a sostegno il Parere del Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni del 29 novembre 2019 che riguarda la decisione sulla partecipazione e non sugli affidamenti?

Intanto è assolutamente falso che gli affidamenti sono avvenuti tramite Determina dirigenziale dal momento che con delibera di Giunta Comunale n. 67 del 21/03/2018, è stato formulato atto di indirizzo al Dirigente del Settore 3 LL.PP. e Patrimonio, Servizio Ambiente e Programmi Complessi al fine di provvedere ad elaborare un contratto per l’affidamento diretto a CROTONE SVILUPPO SPA, secondo la formula dell’ “in house providing” dei servizi strumentali relativi a “Assistenza tecnica all’elaborazione delle proposte progettuali su bandi aperti, alla progettazione e implementazione di Piani e Programmi complessi da realizzare con accordi ed intese istituzionali di programma nonché nelle fasi preparatorie e trasversali ; supporto tecnico alla gestione attuativa dei Progetti finanziati ed alle operazioni di rendicontazione, monitoraggio e valutazione degli stessi”. Con determina n. 1267 del 26/06/2018 è stata approvata la Convenzione Quadro per disciplinare i rapporti giuridici ed economici per l’acquisizione di tali servizi rimandando ad apposite convenzioni operative i compensi per i singoli affidamenti.
Nella Delibera di Giunta si cita che “Crotone Sviluppo, in base all’attuale conformazione amministrativa, è soggetta al disposto di cui all’art. 20 del D.Lgs 175/2016, così come modificato dal citato D. lgs n. 100/2017 il quale impone un fatturato medio annuo non inferiore ad euro 1.000.000,00 a partire dal triennio 2020 – 2022.
Ricordiamo che La Società è inserita nel novero delle “partecipate in controllo pubblico” essendo il capitale sociale detenuto al 100% da parte del Comune di Crotone e rientrando nelle categorie di cui all’art. 4 del DLgs 175/2016 la Società dovrà svolgere realizzare oltre l’80% del proprio fatturato nello svolgimento di compiti ad essa affidati dal Comune di Crotone.

Non a caso e con Delibera n. 125 del 20.12.2018, in occasione dell’approvazione del Piano di “Razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie possedute dal Comune di Crotone al 31/12/2017 ex art.20 D.Lgs. n.175/2016 (T.U.S.P.)” il Consiglio Comunale fa proprio l’indirizzo espresso dalla Giunta Comunale con Deliberazione n. 338 del 28/11/2018 per la trasformazione della Crotone Sviluppo S.p.A. in Azienda Speciale (Ente Strumentale del Comune di Crotone) e delibera il “Mantenimento della partecipazione con possibilità di trasformazione in Azienda Speciale.”
Le motivazioni trovano ampia esplicitazione nello studio condotto dalla società “CentroStudi EntiLocali”, incaricato da Crotone Sviluppo in ottemperanza a quanto stabilito dal disposto della delibera.
Dallo studio condotto dalla società “CentroStudi EntiLocali”, si evidenzia che dalla trasformazione deriverebbe un'importante economia sul bilancio dell'Ente, oltre ad una modalità gestionale più stringente finalizzata a garantire maggiore trasparenza, efficienza, e rispondenza dei servizi offerti alle reali esigenze dell'Ente affidante e della comunità di riferimento. (Azzeramento costi amministratore, azzeramento costi collegio sindacale, che può essere sostituito dal Collegio dei revisori dell’Ente, azzeramento costi di fitto poiché la struttura potrebbe lavorare all’interno della casa comunale)
Tutta la documentazione, attestante la fattibilità giuridica e la convenienza economico-finanziaria per l’avvio e la conclusione dell’iter procedurale, veniva trasmessa e ritrasmessa al Segretario Generale a cui seguiva una condotta assente e silente, senza l’adozione di alcuna istruttoria di merito e provvedimenti da sottoporre agli organi amministrativi.

Non corrisponde a verità, dunque, quanto detto dall’Assessore Scandale nella sua relazione dove afferma «l’indirizzo politico della Giunta non trovava alcun riscontro amministrativo» se nel frattempo ad una totale inerzia del Segretario Generale Avv. Fortuna seguivano le dimissioni del Sindaco.
La citata inerzia trovava poi la sua apoteosi con l’insediamento del Commissario Straordinario Dr.ssa Costantino, a cui seguiva un completo disinteresse operativo e gestionale, che ha costretto la società ad un’inattività operativa, con il maturare di costi fissi senza ricavi. Atteggiamento che non è stato modificato dall’arrivo del sindaco Voce che, in questi otto mesi, ha generato solo costi per Crotone Sviluppo lasciata colpevolmente inoperativa.
Si può parlare di “danno erariale”? Magari facciamolo decidere ad un giudice.

Gianfranco Turino

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