Iemma (PD): solidarietà ai 480 lavoratori SIARC

“Piuttosto che finire nelle mani degli usurai preferisco chiudere”. E’ questa una disperata richiesta d’aiuto, da parte della dirigente SIARC Simona Albano, rispetto alla quale non si può rimanere indifferenti o voltarsi dall’altra parte. Il fatto che ben 480 posti di lavoro siano a rischio, richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali_ dall’Amministrazione Comunale della città all’ente Regione_ ed un impegno concreto affinchè vengano messe in atto tutte le necessarie iniziative per salvaguardare l’attività dell’azienda nei termini previsti da legge.

Mi rivolgo, anzitutto, al sindaco Abramo, confidando sulla sua sensibilità di amministratore ed imprenditore, ed a tutte le forze politiche presenti nell’assise comunale: giusto rivendicare un credito maturato dall’Ente Comune nei confronti della Società, ma si eviti l’eccesso di mezzi esecutivi, che, non consentendo la produzione di liquidità, non favorisce l’estinzione del debito stesso da parte dell’impresa SIARC. L’Azienda, si rammenta, fornisce lavoro a circa 480 dipendenti, senza tralasciare l’apprezzata tradizione rappresentata dalla famiglia Albano nell’ambito dei servizi mensa.

L’emergenza Covid si è abbattuta in maniera drammatica sul nostro sistema di imprese, la guerra in Ucraina, poi, oltre alle note conseguenze sul piano umano, ha comportato un aumento del costo energetico, che si abbatte sulla produzione ed uccide le aziende. Si prospetta una ripresa economica faticosa, che penalizza soprattutto la nostra regione, che deve essere affrontata con coraggio e determinazione. Servono riforme, a cominciare da quella fiscale per ridurre le tasse e da una maggiore semplificazione di norme e adempimenti, ma servono, soprattutto, più investimenti da parte della Regione a sostegno delle imprese locali.

Le aziende calabresi non possono essere ulteriormente penalizzate.