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Università: all'Unical arriva Medicina, Catanzaro non ci sta

24-12-2022 16:01 - ATTUALITA'
Per il Rettore "svolta storica", contrari Ferro e Fiorita.


"Parte la facoltà di Medicina all'Università della Calabria, con tirocini clinici all'ospedale di Cosenza".

Ne dà notizia un comunicato dell'ufficio stampa dell'ateneo:

"Si avviano anche i corsi di laurea - si aggiunge - in Infermieristica, Servizi giuridici per l'innovazione digitale e Tecnologie del mare e della navigazione. Il Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi ha dato il via libera all'istituzione dei quattro nuovi corsi di laurea proposti dall'Unical e che entreranno nell'offerta formativa a partire dall'anno accademico 2023-2024, subito dopo il via libera dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca e del Ministero dell'Università e della ricerca, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi".

«Si tratta di una svolta storica - ha commentato il rettore dell'Unical. Nicola Leone - che segue la riforma della proposta didattica di due anni fa. Un passaggio motivato principalmente da due necessità: dare risposta alla crescente domanda di formazione sanitaria che arriva dagli studenti calabresi ed andare in soccorso del territorio, che vive da anni una profonda emergenza in campo sanitario, contribuendo allo sviluppo della sanità regionale e favorendo la crescita di competenza in settori strategici della medicina".

"Nella nuova offerta dell'Unical, quindi - è detto ancora nella nota - crescono i corsi d'ambito sanitario, che saranno in convenzione con l'ospedale 'Annunziata' di Cosenza e con l'Azienda sanitaria provinciale e porteranno quindi da subito nuove risorse umane nei reparti. Si punta inoltre a creare nuove figure con competenze specifiche per i settori dell'innovazione, nella stagione della transizione digitale e del mare e della navigazione, in una regione che vanta 800 chilometri di costa ed ha, a Gioia Tauro, uno dei porti più importanti d'Europa".


La presa di posizione di Wanda Ferro e Nicola Fiorita:

«Non mi piacciono le guerre sante e le crociate – ha dichiarato in una nota il primo cittadino – ma posso fin d'ora dire che se all'istituzione della seconda facoltà di Medicina non corrisponderà un significativo allargamento dell'offerta didattica dell'Università di Catanzaro, l'Amministrazione Comunale contrasterà con tutti i mezzi a disposizione una decisione che indebolirebbe in maniera importante il ruolo della Magna Graecia. Seguiremo con estrema attenzione tutti gli atti amministrativi che saranno prodotti in tal senso dal Ministero dell'Università e dal CUN, verificando se esistono i requisiti previsti dalla legge per l'istituzione di un nuovo corso di laurea in medicina in una Regione di meno di due milioni di abitanti e in una città che non ha un Policlinico di riferimento. Mi spiace molto che la strada del dialogo che avevo indicato non sia stata tenuta nella giusta considerazione».

«Ho sempre espresso la mia contrarietà ad un progetto, quello della nascita di una seconda facoltà di Medicina all'Unical – ha dichiarato la Ferro – che parte da lontano, da quando l'ipotesi fu delineata nel 2011 dall'allora governatore Oliverio, ma che ha trovato forza perché è stato perseguito unitariamente da larga parte della politica cosentina, senza distinzioni di schieramento, insieme al mondo accademico. Ho sempre ritenuto la nascita di una nuova facoltà come una inutile duplicazione, che rischia di frammentare le risorse e dare vita a due realtà deboli, poco attrattive, che rischiano di essere penalizzate dai numeri, anche da quelli relativi alle prestazioni erogate cui sono legate le scuole di specializzazione, in un sistema della formazione universitaria che è sempre più competitivo». «Anziché rafforzare la facoltà di Medicina di Catanzaro e il suo Policlinico – prosegue il sottosegretario – si è scelto di realizzare una seconda facoltà fotocopia a soli cento chilometri di distanza. Una scelta difficile da comprendere se si considera che la ricerca e la formazione dei medici richiedono sempre nuove esperienze e un continuo confronto con le realtà di tutto il mondo per costruire validi percorsi professionali. L'attivazione della nuova facoltà rischia quindi di penalizzare proprio la qualità della formazione dei futuri medici calabresi, e le stesse considerazioni varrebbero se ad esempio l'Università di Catanzaro decidesse di attivare – a questo punto legittimamente – una facoltà di Ingegneria. Anche per questo suscita perplessità la posizione di astensione del rettore De Sarro all'interno del Coruc, organismo che dovrebbe garantire una visione organica e d'insieme del sistema universitario regionale, ma che soprattutto dovrebbe esprimere una posizione di lungimiranza e di responsabilità dei rettori, finalizzata alla qualità della formazione offerta ai giovani calabresi, che può essere garantita solo con il rafforzamento delle peculiarità di ciascun ateneo. Un criterio di buonsenso prima ancora che di buona amministrazione, che sembra essere del tutto saltato, così come la stessa idea di ‘sistema' universitario, in nome di miopi interessi di campanile».


Fonte: Redazione
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