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Cultura: la Senatrice (M5S) Corrado interroga il Ministro Franceschini sulla rivendicazione italiana delle lamine iscritte da Selinunte.

05-12-2020 15:32 - ITALIA
Con un'interrogazione all'on. Franceschini, la sessantesima della serie (a fronte di nove risposte soltanto), ho chiesto, insieme ad altri senatori del M5S, se il Ministro "intenda spiegare perché la rivendicazione italiana delle lamine iscritte da Selinunte donate dal dottor Max Gerchik al Getty Museum nel 1981, manufatti che potrebbero provenire da un contesto unitario (facendo supporre, ad esempio, il saccheggio di un antico archivio), sembra essere stata frettolosamente appagata dalla sola restituzione della lex sacra". Detta lamina, tornata in Italia nel 1992, non solo è considerata uno dei documenti epigrafici più preziosi della Sicilia arcaica ma anche l'unico reperto che testimoni archeologicamente, nell'intero mondo ellenico, la peculiare modalità di presentazione di una legge denominata kyrbis (tavoletta girevole) e documentata in letteratura per Atene. Il nucleo di lamine selinuntine donate dal Gerchik al museo di Malibù, una dozzina in tutto, proviene notoriamente da scavi clandestini e oltre alla lex sacra comprende, fra i più interessanti, quattro frammenti che conservano l'incipit di un poema incantatorio in versi (esametri).
Abbiamo interrogato il Ministro, perciò, per sapere "se e quali iniziative di competenza intenda assumere per favorire gli sforzi della nostra diplomazia culturale tesi a far leva sui principi etici e sulla vocazione delle istituzioni museali alla trasmissione della conoscenza, com'è stato nel caso esemplare della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen", dalla quale è rientrato, nel 2016, anche il carro del "principe di Eretum" oggetto di un'altra interrogazione presentata contestualmente.
Quali iniziative, si diceva, vorrà attivare Franceschini "per convincere il Getty Museum a rinunciare a trattenere le altre lamine selinuntine trafugate e illecitamente esportate, restituendole all'Italia allo stesso modo della lex sacra, benché la data d'ingresso dei reperti in questione nelle sue collezioni sia il 1981, dunque anteriore alla ratifica da parte degli USA della Convenzione UNESCO di Parigi del 1970, intervenuta nel 1983".
Sul fronte interno, poi, in Sicilia, poiché il panorama dei piombi iscritti da Selinunte si arricchisce continuamente, tant'è che oggi sono circa una cinquantina le lamine note (soprattutto defixiones) ma resta vero che della maggior parte di queste testimonianze sfuggono del tutto contesti e circostanze del rinvenimento, e sono pubblicate con generico riferimento a collezioni private evidentemente non notificate dal MiBACT, occorre prendere atto che "esiste, fiorente da quasi mezzo secolo, una dinamica in cui l'offerta sul mercato antiquario illegale di testi epigrafici rivelatori della vita dell'antica comunità selinuntina stimola la domanda e viceversa, creando un circolo vizioso".
È dunque necessario da un lato incrementare la consapevolezza, presso la comunità locale, di detto fenomeno e delle sue gravi conseguenze e dall'altro che lo Stato s'impegni ulteriormente a contrastarlo in modo efficace.


Margherita Corrado
(M5S Senato - Commissione Cultura)
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