Geo: "il documentario che ha reso fiera la calabresità"
09-04-2024 18:25 - Cultura
Del Prof. Antonio Luigi Ruggiero.
“Geo”, il documentario televisivo, condotto su Rai 3 da Sveva Sagramola e Emanuele Boggi, in una sua puntata ha raccontato agli italiani della filiera della seta di San Floro e della ceramica di Squillace. Tanto ha reso fiera la calabresita', specie di oltreregione, che ha potuto così conclamare una parte, seppur minima, delle sue eccellenze, spesso sottaciute e deviate da più lucrose notizie di "nera", ahimè ovunque più efferrate.

Melissa e le pipe fiammate; paese dei soprusi del conte Campitelli e del suo ius, del coraggio e della dignità dei melissesi, il cui toponimo ha a che fare col greco μ?λισσα (mélissa), con il significato di miele. Le erbe alimurgiche (Borragine, cicorie, Liquirizia, Origano, finocchio selvatico (azienda della provincia di Reggio Calabria, che lavora ed essicca i semi raccolti dallo spontaneo), ginestra, mirto, anice selvatico, elicriso.
Eccellenze eccellenti ancora negli strumenti musicali di Bisignano, Platì e San Luca, nella Policastro degli “Ignoti Affumigati”, nel borgo incantato di Gerace e nella Stilo del Monte Consolino; nel divino Cirò, nella cipolla di Tropea, nel pecorino, nella ‘nduja, nel cancarineddu e nelle clementine . Eccellenze che Leonida Repaci, uno dei frandi figli poco conosciuti della mia terra Calabria, racconta meglio d'ogni altri nella sua "Quando venne il giorno della Calabria".
Eccellenze di uomini, prodotti, cose CHE A MALAPENA VENGONO ESPOSTE sui banchi della BIT e della “cultura” italiana e internazionale E SONO VOLUTAMENTE SOSTITUITE dal ciarlare truffaldino e da guitto di una negatività e da un malaffare, ahimè come detto prodotti, in misure diverse, dall’intero pianeta. Troppo Male i “ buzzurri economici” hanno fatto e stanno facendo alla Calabria.
Fonte: Redazione